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Promozione di industrie e aziende manifatturiere in mercati internazionali

Negli ultimi tempi le industrie e le aziende manifatturiere hanno cominciato a diversificare i loro investimenti indirizzandoli non più solo nel settore di Ricerca e Sviluppo e ovviamente in quello produttivo. Risorse non indifferenti son state allocate per il posizionamento dei prodotti e la conseguente analisi del loro settore di mercato. Questo per poter – evidentemente – mirare la comunicazione dei propri punti vincenti rispetto alla concorrenza.



L’incertezza e la contrazione economica ne è sicuramente una causa. Gli uffici o i responsabili marketing hanno cominciato a ragionare su progetti di comunicazione nuovi, elaborando piani editoriali che comprendessero i diversi aspetti della realtà social in cui siamo sempre più immersi.Ne è testimonianza questa ricerca del Sole 24 Ore in cui si vede come l’azienda italiana che sia cresciuta di più nel 2019 sia proprio una struttura che si occupa di marketing e comunicazione.

Partendo dal presupposto che per una efficace presentazione aziendale sia fondamentale avere un sito web ben strutturato e indicizzato, ci si è spostati, con alterni risultati, su azioni mirate alle piattaforme social attraverso canali aziendali; almeno su Youtube, e Facebook.
Tuttavia non ci si è – sufficientemente – resi conto che gli stessi canali devono poi essere costantemente aggiornati per generare contatti, pubblicando contenuti che non possono essere ricondotti solo al video aziendale per come lo si è inteso negli ultimi tempi
La percezione dell’industria italiana verso questo tipo di marketing è purtroppo ancora molto indietro.



Nelle fiere internazionali spesso assistiamo a video corporate di aziende italiane di bassa qualità (quando presenti); quasi sempre non in linea con gli standard internazionali.
Ma come fare un video? La tipologia di video che si vede con maggior frequenza è quella dello storytelling, approcci simili ai cortometraggi in cui si racconta l’azienda con un taglio emozionale. Sono video che possono funzionare con i consumatori finali, ma hanno poca presa se destinati a un’altra azienda, a tecnici del settore o ad altri imprenditori.In questo modo si ottiene il risultato opposto a quello sperato: l’attenzione devia dal punto fondamentale che può essere sulla tecnologia utilizzata, le scelte di produzione rispetto alla concorrenza, il funzionamento di una macchina.

I video che invece stanno prendendo più piede nell’ultimo periodo sono quelli dimostrativi, istruttivi, tecnici: video how to, o più conosciuti come video tutorial.

Questo tipo di filmati sono perfetti per la strategia video sui social network dell’azienda Pubblicandoli con una certa cadenza creano fidelizzazione e incrementano il prestigio dell’azienda stessa.

Per essere efficaci i video devono essere registrati e montati con professionalità: luci adeguate, camere stabili, un audio professionale. L’improvvisazione è del tutto controproducente, anche se mascherata da “amatoriale voluto” rimanda ad un messaggio di mediocrità e inadeguatezza che si riflette sull’industria, allontanando l’attenzione. Un riferimento in questo senso possono essere i video delle aziende leader nei vari settori.



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